Cos’è la Gestalt ?

Difficile descrivere in breve l’approccio gestaltico in ambito psicoterapeutico. Intanto perché si tratta soprattutto di un'esperienza  e poi perché non si occupa solo di terapia...ma considera l’essere umano nella sua totalità e complessità, dando pari importanza e valore a tutti gli aspetti della sua vita: emotivo, cognitivo, corporeo, comportamentale e socio-relazionale. Come dice il suo fondatore F. Perls:

“Ogni individuo, ogni pianta, ogni animale ha solo uno scopo innato, cioè quello di realizzarsi per quello che è. Una rosa è una rosa".

Si potrebbe andare su google e scrivere GESTALT ... ma io voglio raccontarvi il mio modo di lavorare e mettere in campo la terapia Gestaltica.

I presupposti fondamentali della Gestalt sono: il qui e ora, la consapevolezza e la responsabilità della propria esistenza.

Attraverso la terapia, la persona, nel presente, riacquisisce una consapevolezza (presa di coscienza di sé) piena del proprio vissuto soggettivo interno e dell’ambiente esterno (percepito anch’esso soggettivamente), sperimentando le proprie capacità e le proprie risorse sane per raggiungere un autentico e stabile benessere psicofisico e relazionale.

La Gestalt lavora sui come, non sui perché!
I "perché" della nevrosi spiegano ben poco, potranno fornire un caprio espiatorio, ma non una risposta. Le domande che iniziano con un “perché” non danno luogo ad altro che a risposte belle e pronte, a difese, a razionalizzazioni.
Il “come” indaga sulla struttura di un evento e una volta chiarita la struttura tutti i perché ricevono automaticamente una risposta”.

 

La terapia delle Gestalt lavora sul sentire le emozioni.
Purtroppo gli esseri umani hanno la tendenza a sostituire le emozioni con il pensare, ed utilizzano soprattutto questo per conoscere il mondo.

Ecco l’importanza che la Gestalt: “se immaginiamo di sentire le emozioni come una mano e di pensare come l’altra, risulta chiaro il vantaggio di usarle entrambe invece che una sola”.

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Cosa vi aspettate dalla terapia ... provo a spiegarvelo ...

Cominciamo con il dire che l'importanza per me va posta non sul giudicare e mortificare una determinata azione e/o emozione, ma sulla fiducia che si crea tra due persone e attraverso la quale terapeuta e paziente si pongono l'obiettivo di una crescita a livello personale.

Il mio obiettivo terapeutico é quello di far aumentare progressivamente la consapevolezza della persona a più livelli, sviluppando un’autentica auto-affermazione, un’autentica autonomia della condotta e delle decisioni, continuando ad essere in relazione con gli altri e riacquisendo il senso di continuità tra passato, presente e futuro della propria esperienza di vita.

Questo processo è possibile nel momento in cui il paziente è disposto a sperimentarsi con i propri limiti e possibilità, promuovendo la capacità di autosostenersi e ricollocandosi al centro della propria esistenza, recuperando il potere su se stesso ed entrando in contatto con tutte le parti di sé. Solo allora ha inizio la crescita, ha inizio l’integrazione e la capacità di vivere in pieno la propria esistenza.