Natale

 ESCAPE='HTML'

Cosa viene in mente pensando al Natale?

Sicuramente le decorazioni, le feste in famiglia, i regali, un’allegria diffusa nell’aria che rende tutto un po’ più magico. Ma, può anche capitare di non vivere le festività in modo sereno, che fa vivere questo periodo di festa con ansia, stress e una certa tristezza, vivendo così ciò che viene definita come“sindrome del Natale”. 

È stato eseguito uno studio di ricerca nel quale sono state coinvolte delle persone che festeggiavano il Natale secondo la propria cultura e quelle che sempre, per loro cultura, non festeggiavano il Natale e le festività natalizie.

Sono state sottoposte ad una serie di immagini (natalizie e non), mentre veniva eseguita a loro una scansione cerebrale con la risonanza magnetica.

Beh, sapete quale è stato il risultato…si lo so, già ve lo immaginate…

Secondo l’equipe che ha seguito lo studio è emerso che lo spirito natalizio esiste.

Infatti gli scienziati concludono che, effettivamente, esiste un “network dello spirito natalizio” nel cervello umano, che comprende diverse aree della corteccia

Dopo diversi studi scientifici e letterali si è individuato che per vivere al meglio e positivamente il Natale ci sono cinque parole chiave:

- Condivisione
- Incontro
- Dono
- Atmosfera
- Benessere psicologico.

Senza entrare nello specifico di tutte queste parole (che sono abbastanza intuibili), mi soffermo sull’ultima che risulta essere più il mio campo

Sempre dagli studi fatti, Il benessere psicologico risulta essere il più importante di tutte.

Come sappiamo il benessere psicologico è alla base di tutte le nostre azioni, se c’è ed è positivo, ogni cosa riesce per il meglio.

Ma entrando un po' più nel dettaglio, abbiamo visto che ci sono tanti elementi che possono concorrere a stimolare lo spirito natalizio dentro di noi (Condivisione, Incontro, Dono e Atmosfera). 

Ma se non dovessimo riuscirci? Dobbiamo “per forza” sentire lo spirito del Natale? Come può venirci in aiuto la terapia psicologica?

Ed è qui il punto fondamentale per il quale vi dico di riflettere.

Non possiamo e non dobbiamo farci costringere da qualcun’altro a provare qualcosa che è in conflitto con il nostro sentire attuale (qui ed ora). Possono esistere tantissime ragioni per cui ci sentiamo in ansia, arrabbiati, impauriti o tristi. 

E qui che entra in gioco il percorso terapeutico: possiamo e dobbiamo accogliere le emozioni in quanto è sempre importante, perché la consapevolezza è il motore di ogni azione trasformativa. In un percorso, il supporto di un esperto può essere determinante sia per guardare le cose da un’altra prospettiva sia per individuare e modificare le dinamiche personali e relazionali che generano in noi sofferenza.

 

 

Buone Serene Feste.

 ESCAPE='HTML'